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SUCCESSO DEGLI EVENTI PROPOSTI DAI ”DEVOTI”
di ALESSANDRO ORSINIda Il Messaggero, 17 gennaio 2006
Una... preparazione alla festa del 21 gennaio, giorno di Sant'Agnese, patrona all'Aquila (e solo all'Aquila, va ribadito con forza) della maldicenza. Una sorta di ritiro spirituale durato tre giorni, quello conclusosi domenica del ”Pianeta maldicenza”, proposto dall'associazione culturale dei ”Devoti di Sant'Agnese” con il patrocinio di Comune e Carispaq, con la collaborazione di numerose istituzioni (culturali e non) e di alcune confraternite agnesine.
Tre gli eventi proposti, di cui due più culturali (il dibattito con Antonio Caprarica sul gossip in alcuni Paesi e quello con Bruno Vespa e - al telefono- Andreotti sulla maldicenza in politica) ed uno più popolare. E si può dire che questo cocktail di sfaccettature della maldicenza sia risultato alla fine gradevole, anche se, continuando nella metafora, è stato sicuramente più forte il ”sapore” popolare della serata conclusiva del Concorso di arte critica, dove l'esercizio della maldicenza s'è rivolto, com'è normale, contro amministratori e politici. Per tre giorni L'Aquila e la maldicenza sono state sulle cronache, anche nazionali.
Un po' per gli ospiti (oltre Caprarica, Vespa ed Andreotti, erano presenti tre giornalisti stranieri), un po' per la curiosità di tantissimi, ma soprattutto perché alla fin fine questa tradizione piace. Il concetto di ”capitale della maldicenza” sta poi giustamente svanendo; del resto la maldicenza è un aspetto della comunicazione tra persone, senza distinzioni di ceto e cultura né di luogo, che assieme ai suoi derivati (pettegolezzo e, più deteriore, la calunnia) entra a buon diritto in qualsiasi consesso, che sia una cena o un incontro di lavoro. Per cui il giorno di Sant'Agnese è solo un'occasione in più. Ma solo all'Aquila.
Un po' di concomitanze sfavorevoli, che del resto hanno contrassegnato (senza sminuirne il valore) questa edizione del ”Pianeta maldicenza”, hanno impedito che la cerimonia di premiazione del Concorso d'arte critica avesse la sua naturale conclusione.
Infatti è mancato proprio Pio Di Stefano, il vincitore dell'Agnesino 2006,autore della ”Preghiera a Sant'Agnese. «Dovevo raggiungere Rocca di Cambio per festeggiare i 21 anni di mia figlia». Allora auguri doppi: per la vittoria e per la figlia.
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