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EVVIVA IL PETTEGOLEZZO, FATTORE DI LIBERTÀ E FONTE DI BUSINESS
di PAOLA MORELLIda Il Tempo, 14 gennaio 2006
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L’AQUILA — Un fattore di libertà e di industria. Su questa definizione del pettegolezzo quattro illustri rappresentanti dell’informazione mondiale si sono trovati d’accordo nel corso della prima giornata della manifestazione "Il pianeta della maldicenza", giunta alla sua terza edizione.
Una tavola rotonda in cui l’ha fatta da padrone Antonio Caprarica, il corrispondente Rai più famoso e più simpatico che quotidianamente, da Londra, svela i tanti retroscena di Buckingham palace. «Ho detto subito sì all’invito — ha affermato il giornalista — perché è un’idea geniale. La tendenza all’informazione non ufficiale è un qualcosa propria dell’essere umano. Il pettegolezzo da genere minore è diventato importante al punto da ispirare riviste apposite e siti web e L’Aquila ha anticipato i tempi dimostrandosi all’avanguardia nei confronti di un business planetario. Vi consiglio di registrarne il marchio».
Ed una panoramica sul pettegolezzo internazionale è stata fatta anche da William Ward, corrispondente di Panorama e del Foglio dalla capitale britannica, che ha spiegato come il termine gossip derivi da "God-sibling", i padrini di battesimo che chiacchieravano mentre cullavano i neonati. Inoltre lo stesso ha precisato che la Gran Bretagna, a differenza degli altri Paesi europei, può vantare la certezza che il gossip sia un fatto istituzionale, base consolidata della sua tradizione. Ma allo stesso tempo vige un sistema di autoregolamentazione sulla materia: se la notizia non è di interesse pubblico è lecito non pubblicarla.
La maldicenza viene vissuta sicuramente in maniera diversa in Russia, come ha testimoniato Savik Shuster, attualmente corrispondente da Kiev ma ex conduttore a Mosca del programma "Libertà di parola". Infatti ha raccontato che «nell’ex terra sovietica non c’è nemmeno spazio per il pettegolezzo e lo stesso viene soffocato sul nascere dal presidente Putin che acquista i siti che trattano il genere trasformandoli in vetrine "pro regime"».
La maldicenza riprende, invece, vigore in Francia dove dire il male è considerato un piacere ed abbastanza innocuo per la salute, come ha sottolineato Marc Semo, editorialista di Liberation a Parigi.
Insomma tutti a favore del sano pettegolezzo perché come diceva Oscar Wilde "La cosa peggiore di essere menzionati è di non essere menzionati per niente". Oggi sarà la volta del convegno "La maldicenza in politica" con Giulio Andreotti intervistato, in diretta telefonica, dal giornalista Bruno Vespa.
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