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MALDICENZA: CAPRARICA APRE LA FESTA DI SANT’AGNESE
da L'Editoriale, 13 gennaio 2006
«Cos’è, del resto, la libera stampa se non una forma ritualizzata della maldicenza?». E' la domanda con cui Antonio Caprarica, corrispondente da Londra della Rai, aprirà domani, al teatro comunale dell'Aquila, la "Prima internazionale della maldicenza", nell'ambito del convegno sul "Pianeta maldicenza" promosso dall'Associazione culturale Confraternita aquilana dei devoti di Sant'Agnese.
Antonio Caprarica modererà la tavola rotonda su questa ”prima”, per esaminare generi e modi della maldicenza in alcune capitali europee, parlandone con tre giornalisti stranieri: il francese Marc Semo, l'inglese William Ward ed il russo Savik Shuster. Alla seconda giornata dei convegno parteciperanno inoltre, il senatore a vita Giulio Andreotti, sia pure in collegamento diretto tra la sua abitazione romana e il teatro comunale dell'Aquila, e il giornalista Bruno Vespa, aquilano e quindi ”devoto” - come ogni cittadino dell'Aquila- della Sant'Agnese laica aquilana, eletta dai popolo, circa 700 anni fa, protettrice delle "malmaritate" (le passeggiatrici di oggi) e delle malelingue.
Da questa lontana ”devozione” è nato il "pianeta maldicenza", unico e solo nel contesto italiano, su cui da alcuni anni planano personalità di spicco del mondo universitario, giornalistico e politico, come nel caso, nel 2004, dei Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga.
Del resto, la "maldicenza" dei "devoti" aquilani alla loro Sant'Agnese laica, e' volta esclusivamente al principio al quale possono chiedersi non già beni materiali, ma il bene, quello che solo e tale per l'uomo, e cioè la virtù.
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