Oltre alla giornata in cui saranno presentati gli elaborati d'arte critica, selezionati al fine di eleggere l'Agnesino 2005 nello spirito della nostra tradizione; oltre alla tavola rotonda sul tema la maldicenza in politica, di cui si legge nel programma, abbiamo voluto organizzare, in collaborazione con "Il Sole 24 Ore", il convegno di oggi intorno a un argomento di grande attualità e interesse in Italia e nel mondo.
Ringrazio infinitamente la Direzione de "Il Sole 24 Ore" per la prestigiosa collaborazione; e particolarmente il prof. Armando Massarenti, responsabile delle pagine culturali dell'inserto Domenicale, con il quale da più mesi sono in contatto. Ringrazio vivamente i relatori del convegno, il prof. Ferdinando di Orio, rettore della nostra Università, il dr. Rinaldo Tordera, direttore generale della Carispaq e presidente regionale dell'ABI, e il prof. Giuseppe Pennisi, autore di pregevoli saggi e interventi sui più importanti quotidiani nazionali intorno all'argomento del convegno.
Inoltre, ringrazio coloro i quali ci hanno dato il patrocinio, il Comune dell'Aquila nella persona del sindaco avv. Biagio Tempesta e la Carispaq nella persona del presidente notaio dr. Antonio Battaglia. Ringrazio S. Ecc. mons. Giuseppe Molinari, sempre con noi prodigo di esortazioni e consigli. Ringrazio infine, in un abbraccio amichevole, tutti coloro i quali, numerosi, ci hanno aiutato nella realizzazione del convegno.
Nello spirito dell'agnesismo aquilano, evidenziandone razionalmente ed emotivamente gli aspetti critici, vogliamo esaminare da vicino e rendere diffusamente pubblico ciò che è sotteso al significato di un neologismo, glocalizzazione, che tanto interesse suscita, nel mondo, in studiosi di sociologia, economia, politologia e comunicazione.
Forse, questa nostra disamina può essere di grande aiuto alla conoscenza di problemi che interessano la nostra società; interessano chi è responsabile del complesso governo degli enti pubblici, chi è alla guida di imprese pubbliche e private, chi è comunque rivolto responsabilmente, nel suo lavoro, al bene comune e al benessere sociale.
Dochakuka chiamarono negli anni '60 i giapponesi il complesso fenomeno che si può tradurre, all'incirca, "localizzazione globale".
Fu usato per indicare la partecipazione crescente del Giappone all'economia globale e il rapporto tra universale e particolare in ogni fenomeno di interesse sociologico, soprattutto in economia (come sostiene il noto "Dizionario oxfordiano of new words". Il significato tendenziale di glocalismo è pertanto la necessaria coniugazione delle possenti forze dei luoghi con la complessa rete globale in cui viaggiano velocemente comunicazione, finanza, economia, conoscenza, tecnologia, merci e uomini. Per guidare la coniugazione, occorrono adeguate strutture democratiche.
Occorre soprattutto che le forze locali si esprimano nella coesione delle volontà e delle azioni. Occorre che conoscenza, economia, società e politica trovino strutture d'incontro e di decisioni certe e plurali. Alcuni hanno parlato, di recente e molto autorevolmente, di "fondazioni di sviluppo".
Comunque si chiameranno, non possono che essere sistemi che uniscano al più alto livello conoscenza, comunicazione, economia, società e politica al fine di studiare globale e operare locale.
Tommaso Ceddia