Ha sostituito nella carica Fabrizio Marinelli che nelle settimane scorse aveva convocato la Confraternita, rivolgendosi soprattutto ai giovani aquilani. L'invito è stato raccolto con particolare entusiasmo da numerosi novizi che, alzando i calici dello champagne (offerto a fiumi, com'è d'uso nella congrega, dal stesso Priore uscente), ”votati” alla maldicenza, dopo essersi detti grandi linguacciuti, si sono inchinanti “umilmente” al rito laico devozionale alla Santa.
Come ha fatto Angelo De Nicola, del quarto di San Pietro, l'impenitente giornalista che ha cercato subito di sapere, da Carlo Casciani del castello di Ocre-quarto di San Giusta, la data d'inizio dei trapianti per la ”purificazione” delle lingue degli aquilani.
Il problema sarà oggetto d'esame nel prossimo anno unitamente con le proposte di gemellaggio giunte da diverse eterogenee confraternite, quale quella Enograstornomica di Montelongo di Campobasso.
Al rituale sacrificio, sulla venticinquennale ”ara sacra” del Ristorante San Biagio, nella piazza omonima, (in precedenza era Macallè), hanno partecipato oltre a Fabrizio Marinelli: Tommaso Ceddia, Carlo Casciani ed Angelo De Nicola, Mario Lolli, Enrico Farina, Piergiorgio Troiani, Giorgio Splendiani, Franco Dus, Serafino Petricone, Dario Tosone, Giulio Cesare Primerano, Luigi Andrea Fiore, Carlo De Aloisio, Carlo Farroni, Filippo Rosati, Andrea Lusa, Corrado Farroni, Teobaldo Cinque, Fausto Ronconi, Giuseppe Santoro, Enrico Carbonara, Oreste Cordeschi, Umberto Villante, Ezio Villante, Fiore Vespa, Giovanni Cosenza, Giulio Colangeli, Gianfranco Masciocchi, Domenico D'Armi, Giuseppe Azzarone, Antonio Cappelli, Igino Desiati ed il segretario a vita Ludovico Nardecchia.